Giorgio Carluccio nasce a Tuturano, Brindisi, il 20/10/1948. Docente di Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico di Brindisi fino al 2007, opera nel campo della pittura e della scultura dal 1965. Nei primi anni ‘70 opera nell’ambito delle Avanguardie, attratto dall’Informale, in particolare dall’Espressionismo astratto e dai concetti spaziali di Lucio Fontana. Si concede una pausa negli anni ’80, durante la quale, in qualità di docente si dedica, nell’ambito della didattica, alla sperimentazione delle discipline plastiche. Riprende l’attività di scultore nel ’92, con una serie di ritratti e poi di opere bifacciali. A partire dal 2001, con l’utilizzo di più materiali nella stessa opera, prende corpo l’idea di superamento del concetto tradizionale di scultura: rompere nell’opera lo stile, una percezione visiva di discontinuità estetico-formale, le parti della scultura concepite come a sé stanti tenute insieme da una interrelazione concettuale. Nell’opera oggettualizza con palpabile ironia, segni e simboli che il suo inconscio elabora in chiave di sintesi.
Carluccio è una presenza attiva nel panorama dell’arte contemporanea, partecipa ad eventi di livello non solo nazionali, mostre personali e premi: ultima personale “Il pelo nell’uovo”, dal 24 marzo al 25 aprile 2018, Galleria d’arte Germinazioni IVª.0, Lecce.
E’ presente in cataloghi, riviste e volumi d’arte. Di prossima pubblicazione: Atlante dell’arte Contemporanea, edito da De Agostini.
Dell’artista hanno scritto: Paolo Levi, Vittorio Sgarbi, Eraldo Di Vita, Massimo Guastella, Virgilio Patarini, Mirella Coricciati, Dores Saquegna e altri ancora.